Made in Monviso
I Comuni della Valle
PEDALARE MONVISO
Il Monviso e le sue pendici sono da sempre un punto di attrazione e di richiamo eccezionale per la pratica sportiva. La montagna “visibile”, dalla forma piramidale perfetta, offre uno straordinario mondo di scoperta e di avventura, con una rete sentieristica adatta a tutte le esigenze.
In valle Po un unico itinerario, frazionabile in tre tappe, raggiunge suggestive località a cavallo con le vicine valli Infernotto e Varaita, offrendo interessanti salite e soddisfacenti discese in un contesto paesaggistico tutto da scoprire per la varietà di ambienti e colori sempre nuovi e diversi.
TOUR DELLA VALLE PO
TOUR della Valle Infernotto Brusella-Barge
TOUR DELLA VALLE BRONDA
Due itinerari circolari propongono invece la scoperta rispettivamente della Valle Infernotto e della Valle Bronda.
Non vi resta che inforcare le vostre mountain bikes, fat bikes o e-bikes e mettere alla prova le gambe sui diciassette percorsi, adatti a bikers di vari livelli (da mediamente allenati a ottimi ciclisti).
Buon divertimento!
ACCOMPAGNATORI/GUIDE
A.S.D. Bici da Montagna
Paesana
Tel. +39 333 2274335
e-mail: info@mtbvallepo.it
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A.S.D. Discovery Monviso
c/o Alpinside
Paesana
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TOUR DELLA VALLE PO
Tappa 1
Lunghezza 24,5
Dislivello 1470 m
Durata 3,5 h
Difficoltà BCA
Partenza Sanfront
Arrivo Paesana
Periodo consigliato aprile/novembre
Si parte dalle porte di Sanfront (470 m – possibilità di parcheggio poco a monte della rotonda di ingresso al paese) e lo si attraversa centralmente oltrepassando sulla destra la piazza principale. La strada, in costante salita su asfalto, piega a sinistra attraversando il torrente Albetta e con andamento lineare risale la comba omonima (tralasciare diramazioni a sinistra e a destra) sino ad un ampio tornante verso destra (punto acqua sulla sinistra) che conduce dopo poche centinaia di metri ad un bivio. Proseguire piegando decisamente a sinistra in forte salita e pendenza costante oltre alcuni piccoli nuclei rurali pressochè disabitati immersi in un suggestivo bosco di castagni ad alto fusto; la strada, dopo una serie di tornanti, spiana e raggiunge la caratteristica cappella di San Bernardo (1075 m – area attrezzata e punto acqua). Il tracciato, da poche centinaia di metri, è diventato sterrato e prosegue contornando il versante su di un buon fondo e senza eccessive pendenze superando boschi misti prima di castagni, frassini e betulle, poi per un breve tratto larici ed abeti, sino ad uscire definitivamente in campo aperto (nucleo di baite sulla sinistra). Lo sterrato ora aumenta decisamente di pendenza: una serie di lunghi tornanti risalgono il versante sempre più panoramico, alternando tratti di maggiore scorrevolezza ad altri più impegnativi a causa del fondo sconnesso; il tracciato si distende per un tratto in leggero falsopiano per guadagnare nuovamente quota sul finire della salita che termina la sua parte impegnativa nei pressi di una decisa svolta a sinistra che conduce presso un panoramico poggio con abbeveratoio per le mandrie. Si percorre ora un lungo tratto per lo più pianeggiante, prima in aperta radura, poi all’interno di un suggestivo bosco con alcuni saliscendi sino a raggiungere l’ampia e prativa radura del Colle di Gilba (1524 m), punto di comunicazione ed intersezione con la vicina Valle Varaita (area attrezzata e punto acqua).
La discesa inizia poche decine di metri a ritroso rispetto al colle, appena all’inizio della radura, e piega nuovamente in direzione valle Po (indicazioni) lungo un sentiero inizialmente erboso che in breve diventa tecnico sia per il fondo (a tratti tortuoso con passaggi su pietre e radici) sia per la pendenza (un primo tratto più deciso che poi spiana leggermente per scendere nuovamente dopo), continuando per circa 700 metri sino ad un incrocio (indicazioni), ove termina la parte impegnativa della discesa. Si va ora a sinistra percorrendo un bel tratto in falsopiano all’interno della fitta pineta che regala in alcuni punti un ambiente molto speciale e conduce sull’opposto versante del vallone. Prima parte ben ciclabile, cui segue l’attraversamento del primo rio e poi di un secondo con maggiore portata idrica (fondo più stretto e sconnesso in corrispondenza di entrambi sia a monte che a valle). Il sentiero, che riporta evidenti testimonianze di vecchia data, prosegue in falsopiano sino al terzo e ultimo attraversamento di un torrentello più importante (causa frane e smottamenti assai evidenti si sale un pochino per poi discendere), oltre il quale ci si congiunge con la pista forestale che proviene da valle. Con fondo gradevole e maggiore ampiezza si giunge, dopo circa 500 metri, presso il Rifugio Forestale Bertorello (1375 m) immerso in una vasta pineta.
Tralasciare la diramazione in salita che oltre il rifugio si dirige verso alcune baite più in alto e la località Pian Muné (stazione sciistica invernale poco sopra) e seguire il ramo che scende a valle; la discesa è spettacolare, veloce grazie al fondo buono e regolare e all’ambiente molto speciale. Si percorre in lungo ed in largo la pineta perdendo rapidamente quota, si superano nella parte bassa alcuni piccoli agglomerati rurali, sino a raggiungere la SP269 che collega Paesana alla frazione Pratoguglielmo ed alla stazione di Pian Muné.
Si scende quindi velocemente su asfalto oltre la frazione di Pratoguglielmo (1075 m) per 1,5 km circa sino ad un bivio sulla destra (indicazione B.te Bonetti – Bertoni) presso il quale si svolta; sempre in discesa e su asfalto si superano le due borgate oltre le quali si torna sullo sterrato. La discesa è abbastanza veloce ed in breve incrocia nuovamente la SP269; in questo caso però è necessario solamente attraversarla perchè, una ventina di metri a valle della stessa, si imbocca nuovamente una sterrata che scende in direzione opposta con fondo a tratti irregolare.
Si giunge così in località Airetta (745 m), ove si svolta a sinistra (la sterrata di fronte scende direttamente su Paesana) e dopo qualche centinaio di metri nuovamente ci si innesta sulla SP che questa volta va percorsa sino al termine (2 chilometri circa) presso l’intersezione con la SP26 a valle dell’abitato di Erasca (630 metri circa).
Tappa 2
Lunghezza 21,1 km
Dislivello 885 m
Durata 3h
Difficoltà BC
Partenza Paesana
Arrivo Barge
Periodo consigliato aprile/novembre
Dall’intersezione tra la SP269 e la SP26 (630 metri circa) si prosegue percorrendo la direttrice principale di valle per poco meno di un chilometro, sino alla svolta a destra che riporta verso Paesana, la quale, una volta imboccata (tralasciare poco dopo diramazione a destra), scende progressivamente verso il centro del paese sino ad un incrocio (un chilometro circa), ove si svolta a sinistra in direzione Fraz. Agliasco. Inizia, quindi, la salita decisa e costante per circa cinque chilometri su fondo asfaltato omogeneo che, con una serie di tornanti raccordati da rampe rettilinee, raggiunge l’abitato sopraccitato (950 metri circa). Man mano che si sale l’ambiente si fa più interessante e suggestivo per la bella vista sul Monviso. Oltre la frazione, sempre su asfalto, si prosegue per circa due chilometri seguendo la strada che sale con maggiore pendenza e raggiunge prima Borgata Raina (al bivio andare a sinistra) e poi Borgata Bossa oltre la quale termina il tratto in asfalto e riprende lo sterrato. Raggiunto un ampio slargo seguire le indicazioni del percorso che conducono a destra: la strada sale inizialmente più decisa con lunghi tornanti, mantenendo un fondo comunque ciclabile, tra baite isolate, betulle ed altre essenze arboree che permettono di godere spesso della vista sul Re di Pietra. Il tracciato spiana leggermente per un tratto sino ad un bivio sulla destra (tralasciare), poi riprende nuovamente a salire più deciso e diretto per l’ultima parte, ove raggiunge un altro bivio (1315 m). Considerata la poca distanza che ormai rimane da percorrere, è consigliata una piccola deviazione proseguendo a sinistra in leggera salita per raggiungere dopo poche centinaia di metri la vasta radura di Pian del Lupo (1335 m) da cui si gode ancora, e per l’ultima volta, della magnifica visuale del Monviso. Tornati al bivio di quota 1315 m, si prosegue quindi a destra: un lungo e veloce falsopiano attraversa il versante e dopo circa 1 km raggiunge un’intersezione (da destra giunge la pista che si è tralasciata in precedenza – punto acqua sulla sinistra un po’ nascosto) oltre la quale si procede per altri 1500 metri circa in leggera discesa. A questo punto inizia una serie di lunghi tornanti a pendenza più significativa (fondo irregolare) in ambiente abbastanza aperto, attraverso i quali si perde rapidamente quota sino a raggiungere il Rifugio Forestale Infernotto (1102 m); la strada torna a chiudersi ed alterna tratti sterrati ad altri in asfalto (parzialmente sconnessi) scendendo ancora in maniera significativa sino ad una zona più aperta e pianeggiante, caratterizzata dalla presenza di alberi ad alto fusto e rocce su entrambi i versanti in ambiente solitario e selvaggio.
Sempre su sterrato, ora decisamente più veloce grazie anche al buon fondo, si prosegue la discesa superando alcuni nuclei ormai abbandonati sino a raggiungere il Ponte dell’Ula (675 m – 7,5 chilometri dall’inizio della discesa), ove è posto il bivio (a sinistra in salita oltre il ponte) che permette di raggiungere l’ascetica località di Pra ’d Mill, sede del Monastero cistercense Dominus Tecum.
La discesa, mantenendo la destra, prosegue veloce in direzione della Frazione Gabiola di Barge, prima su sterrato, poi, raggiunte le prime case, su asfalto. Seguendo le indicazioni presenti sul percorso, dopo altri cinque chilometri dal Ponte dell’Ula, si arriva nell’abitato di Barge, poco a valle del centro del paese (370 m).
Lunghezza 31,9 km
Dislivello 1245 m
Durata 4h ½
Difficoltà BC
Partenza Barge
Arrivo Sanfront
Periodo consigliato aprile/novembre
Dal centro di Barge seguire le indicazioni Bike Monviso (direzione valle per Cavour-Pinerolo) che conducono in uscita dal paese: oltrepassare una prima rotonda dopo poche centinaia di metri (a sinistra Bagnolo, Montoso), cui segue una decisa svolta a destra ed un lungo rettilineo che conduce, superata un’estesa area industriale, alla Frazione San Martino (315 m – 2,5 chilometri dalla partenza). Giunti alla rotonda si tiene la destra in direzione Envie (SP28) e sempre su asfalto si continua a scendere gradatamente per circa un chilometro, al cospetto del versante est del Monte Bracco; giunti in Località Torriana presso un bivio (indicazioni) prendere a destra e riprendere a salire. Da questo punto inizia la terza e ultima significativa lunga salita (oltre 600 metri di dislivello) che condurrà in 5,8 chilometri sino alla caratteristica Località della Trappa del Montebracco. Il fondo asfaltato è buono e permette di salire agevolmente sebbene la pendenza sia a tratti importante. Tralasciando una serie di diramazioni laterali (sinistra e destra), proseguire sino ad un bacino artificiale; da qui, procedendo direttamente, inizia lo sterrato che per una prima parte presenta fondo sconnesso e pendenze importanti (si superano gli ultimi terreni coltivati a frutto) e poi entra nella folta vegetazione. Superata questa sezione, la pendenza diminuisce, il fondo migliora ed il bosco si fa meno fitto, permettendo una più agevole salita con interessante visuale sulla pianura sottostante. Un’ultima piccola rampa conduce a Pian San Michele (690 m), punto di intersezione con il sentiero (a destra) che giunge dal centro di Barge.
Si prosegue a sinistra e si riprende a salire nuovamente in maniera impegnativa con alcuni tratti importanti alternati a brevi pianetti, seguendo lo sterrato che attraversa il bosco con alcuni scorci suggestivi tra castagni e grandi faggi; mantenendo sempre la direttrice principale, si raggiunge un pilone votivo (900 m) presso un incrocio: da qui si prosegue ancora diritto sempre in salita, ormai quasi al termine. Qualche centinaio di metri oltre infatti, la strada spiana decisamente ed inizia un lungo falsopiano verso destra che, contornando interamente il versante, si avvicina progressivamente ai primi nuclei rurali. L’ambiente si fa più aperto, il bosco più rado, e man mano la vista del Monviso torna a catturare lo sguardo. Si giunge così ad un bivio tra le case; a questo punto suggeriamo una piccola deviazione di poche centinaia di metri, per ammirare la vista in campo aperto del Monviso e dei suoi satelliti dal piazzale della frazione e lo storico complesso della Certosa del Monte Bracco, che fonda le sue origini a partire dalla metà del XIII sec. (925 m – punto acqua).
Ritornati al bivio precedente, si prosegue ora sul versante opposto, lato Envie, sempre su pista sterrata, con un primo tratto in discesa, abbastanza veloce e con fondo regolare (poco meno di un chilometro), che offre un paio di imperdibili scorci sulla pianura sottostante; a partire dal primo tornante inizia invece una sezione di pari lunghezza, più impegnativa per pendenza e fondo sconnesso, che con poco meno di venti tornanti immersi tra i castagneti perde circa 250 m di dislivello sino ad un bivio.
Tralasciare la diramazione che proviene da sinistra (la stessa scende prima su sterrato e poi su asfalto alla Frazione Occa di Envie) e piegare a destra, da dove ha inizio un lungo tratto caratterizzato da continui saliscendi alternati a brevi falsopiani che, in poco meno di 4 km, attraversa tutto il selvaggio versante est del Montebracco. Il fondo in questa sezione è migliore e il tracciato non perde interesse per le continue curve, le brevi salite e le piccole discese, nonchè per la presenza di alcune imponenti pareti sovrastanti la strada, tra cui Rocca Bert, una delle più importanti pareti di arrampicata del saluzzese e non solo per l’alta difficoltà!
Con un ultimo tratto in salita di circa quattrocento metri e circa 70 metri di dislivello si giunge ad un largo spiazzo nel bosco presso un incrocio, ove si tralascia il ramo in salita (direzione S. Bernardo) per seguire quello a sinistra in discesa che punta su Envie. La prima parte presenta una serie di tornanti su fondo irregolare sino al limitare della pineta, poi la pista si fa scorrevole e molto gradevole nel passaggio lungo questa porzione di bosco sino ad uscire poi in campo più aperto appena sopra le prime case. Un ultimo breve tratto più stretto e sconnesso conduce infine sull’asfalto in Località Martino (430 m).
Con una veloce discesa di circa 1 chilometro, prima tra frutteti e poi tra case, si raggiunge il centro di Envie (340 m); all’incrocio si prende a sinistra per poche centinaia di metri, superando il bel castello con torre e parco (fortezza risalente al XIII secolo), poi giunti di fronte alla chiesa si svolta decisamente a destra in discesa (Via Chiesa). Discesa veloce e pressochè rettilinea per circa
Un chilometro e mezzo sino ad un pilone votivo sulla sinistra della strada; a questo punto si svolta a destra (indicazioni) e si percorre lo sterrato pianeggiante che attraversando una vasta area a frutteto conduce dopo circa 2,5 chilometri ai ruderi della Chiesa di San Massimo, oltre la qualche in breve si giunge all’intersezione con la SP28.
Un chilometro appena divide questo punto dal centro di Revello (350 m); giunti alla rotonda (innesto con la SP26) seguire le indicazioni che portano a destra in direzione del centro che si percorre transitando lungo il viale principale sino ad una decisa svolta a destra della strada. In questo punto si abbandona la SP e si procede frontalmente (indicazioni) lungo Via Italia 61 e poco dopo, al bivio successivo, a sinistra in Via Volo, superando prima aree residenziali e poi frutteti poi sino a giungere presso la chiesa di Frazione S. Pietro.
Svoltare a destra e proseguire sempre lungo l’asse principale sino ad un bivio (4 chilometri circa dal centro di Revello), intersezione con la SP260 per Martiniana Po: andare a sinistra ed avanzare per poche decine di metri sino ad imboccare uno sterrato sulla destra in discesa, a poca distanza dal fiume Po, che va percorso per circa 1,5 chilometri. Il tracciato, pressochè rettilineo, si abbandona nei pressi di un bivio (indicazioni) dove svoltando a destra si giunge nuovamente, dopo circa 500 metri, ad incrociare la SP26.
Si va quindi a sinistra per 1,5 chilometri sino ad una rotonda (a destra si entra in Rifreddo) che va percorsa puntando al piazzale dell’attiguo cimitero esattamente a sinistra della stessa; l’asfalto termina rapidamente per lasciare nuovamente spazio allo sterrato che, in poco più di 1 km, attraversa la campagna avvicinandosi progressivamente al corso del fiume Po sino ad arrivare nei pressi del ponte sullo stesso, nel punto ove incrocia nuovamente la provinciale.
Con un ultimo rettilineo di circa 1 chilometro si giunge così a chiudere l’anello che aveva avuto inizio alle porte di Sanfront (rotonda di ingresso al paese – 470 m).
TOUR della Valle Infernotto Brusella-Barge
Lunghezza 28,5 km
Dislivello 1368 m
Altitudine massima 1155 m
Durata 4h15’
Difficoltà MCA/BCA
Periodo consigliato marzo/novembre
Si parte dalle scuole di Barge percorrendo sulla sinistra delle stesse prima Via Cottolengo e poi Via Carlo Alberto, tralasciando le diramazioni laterali su entrambi i lati. Appena dopo una decisa ed ampia curva verso destra si raggiunge la cappella di S.Grato oltre la quale, un centinaio di metri più avanti, è posto un bivio.
Si volta a sinistra in Via Martiri della Libertà (indicazione gialla per Loc. Ripoira), dove poco più avanti si incontrerà sulla destra la chiesa della frazione (nei pressi del bivio omonimo). Mantenendo sempre la direttrice principale, la strada risale lungamente la valle tra curve e contro curve, con pendenza costante in buona salita su ottimo fondo asfaltato sino al termine, presso un gruppo di case qualche decina di metri oltre un piccolo invaso artificiale sulla destra.
Si segue quindi lo sterrato di fronte, che in poco meno di 400mt conduce ad una biforcazione, appena oltre un canale sulla destra (665m); si piega quindi decisamente a destra (Nord) per una strada in ripida salita che, lasciata sulla sinistra una casa, in poche centinaia di metri raggiunge la Borgata Pianetta (685m), uscendo nuovamente sull’asfalto oltre la stessa. Ci si immette quindi su Via San Defendente, una delle due strade che da Bagnolo salgono alla località Prà d’Mill e con una decisa impennata si arriva ad un incrocio: da destra (Via Garigo) proviene l’altra direttrice verso il monastero, si prosegue quindi lungo la stessa (ora Via Balma Oro) in costante salita e con pendenze a tratti sostenute, oltrepassando Rua del Rio (780m – cappella a sinistra) sino a pervenire, con tracciato decisamente sinuoso, ad un caratteristico pilone votivo poco in alto sulla destra, chiamato Pilone del Turlo (930m). La carrozzabile ora prosegue pianeggiante o leggermente discendente per 300 metri ca e raggiunge una biforcazione: tralasciare il ramo sinistro, che sempre asfaltato scende al Monastero Dominus Tecum ed imboccare invece il ramo destro sterrato. La strada, con piacevoli saliscendi alternati a tratti in falsopiano, tocca in ordine: le Meire (semi-abbandonate) di Rocca Respond, un casotto dell’acquedotto (punto acqua esterno), l’eremo di S. Maria e la falesia di Barma Scalarat meglio conosciuta come Falesia di Pra ‘d Mill. A questo punto lo sterrato inizia a salire con maggiore decisione (alcuni brevi tratti in asfalto in corrispondenza dei punti più ripidi), supera l’attraversamento del Rio Infernotto, e – sempre in costante salita- arriva ad un bivio nei pressi delle Meire Ruschere. (1150m). Tralasciando il ramo sinistro che conduce alle succitate grange ed al Rifugio Forestale Infernotto, si prosegue a destra per questa e per le due biforcazioni successive, salendo con una serie di tornanti dal fondo più impegnativo.
Ad un certo punto si raggiunge una cava che si supera tenendo la destra nei pressi del suo ingresso (il ramo sinistro conduce al suo interno), percorrendone il ramo discendente (1240m). Lo sterrato tocca un casotto a sinistra, supera una zona solitamente umida e prosegue oltre sino ad oltrepassare due tornanti, il primo a sinistra ed il secondo a destra; infine con un lungo traversone giunge all’apice della salita, nei pressi di un colletto (1340m). Ci si trova, dopo aver percorso oltre 16km,
davanti al Bric Brusella (1367m).
Senza raggiungere il colletto, un centinaio di metri prima (1320m), al bivio si volta a destra in rapida discesa seguendo fedelmente la pista principale sostanzialmente in direzione E-NE; il tracciato spiana leggermente contornando il Bric Brusella; nei pressi di un bivio proseguire a sinistra, mentre poco dopo, alla successiva biforcazione (1190m ca), andare a destra (il tracciato di sinistra dà accesso alle cave). Si procede in direzione NO sino a quota 1150m ca (1,7 Km dal colletto), ove si incrocia un tratturo proveniente da destra (porre attenzione nell’individuarlo): lo si imbocca, svoltando decisamente a destra percorrendolo sino al termine in costante discesa per 1,3 km ca (1080m), giungendo a breve distanza dalla Rocca Lavarda (1127m).
A questo punto il tratturo si trasforma in sentiero e con percorso più tecnico ed impegnativo degrada restando sul filo dorsale per diverse centinaia di metri, seguendo la linea di massima pendenza; durante la discesa si incrociano un paio di biforcazioni (quota 1050 e 1020m) verso destra da non considerare; il sentiero termina quindi incrociando uno sterrato a quota 970m.
Svoltare a destra e percorrerlo prima in falsopiano poi con breve tratto diretto raggiungendo una casa, oltre la quale -sempre in discesa- ci si innesta sulla strada asfaltata a quota 920m sbucando, appena oltre una decisa curva, sul tragitto compiuto all’andata, poco prima del Pilone del Turlo (qui giunge anche da monte la traccia, che nel tratto impegnativo citato prima, staccava a destra).
E’ necessario ora ripercorre in salita un breve tratto della strada comunale sino al bivio per la località Prà d’Mill; questa volta però si va a sinistra dove l’asfalto conduce al Monastero Dominus Tecum (870m). Da qui, si imbocca la mulattiera alle spalle della Cappella, che scende in direzione Est e raggiunge, con alcuni tratti tecnici alternati ad altri più scorrevoli, il ponte dell’Ula (675m) ove si innesta anche il percorso intervallivo di Bike Monviso che giunge da monte.
La discesa, mantenendo la destra, prosegue veloce lungo Via Gabiola in direzione della Frazione omonima di Barge, prima su sterrato per 1,5 chilometri poi, raggiunte le prime case, su asfalto. Mantenendo la direttrice principale si giunge al nucleo centrale di Barge, incrociando nuovamente Via Cottolengo, che (a destra) in breve riporta al punto di partenza.
TOUR DELLA VALLE BRONDA
Lunghezza 23,3 km
Dislivello 1170 m
Altitudine massima 1167 m
Durata 3h45’
Difficoltà OCA
Periodo consigliato marzo/novembre
Si parte da Castellar di Saluzzo (350m), piccolo borgo della valle Bronda, conosciuto per il suggestivo castello, nei pressi di Via Maestra (via principale) e la si risale interamente, prima tra le case e poi in decisa salita con ampia curva a destra sino ad un colletto, che domina l’abitato e la pianura saluzzese. Piegare decisamente a sinistra ed iniziare così un lungo tratto, tutto in asfalto, decisamente ripido ed inizialmente sinuoso, che si inerpica lungo il costone superando i piccoli nuclei rurali esistenti.
In seguito la strada spiana leggermente, poi con una breve e ripida rampa raggiunge un bivio dal quale si prosegue ancora direttamente (no sterrato a destra) sino alla sommità della dorsale; si percorre quindi un tratto in discesa cui segue un falsopiano. Al bivio successivo tenere la tratta in salita, sempre su asfalto, che poco dopo spiana e permettere di prendere fiato (seguire sempre indicazioni S.Grato – S.Eusebio) fino ad un evidente crocevia presso una presa dell’acquedotto: si è giunti così presso la Cappella di S.Grato (617m), visibile appena poco in alto a destra. Proseguire direttamente su asfalto tralasciando la diramazione che a sinistra scende a Pagno; poco dopo oltre una casa in basso a sinistra ha inizio lo sterrato. Tenere la direttrice principale e proseguire su fondo scorrevole a pendenza contenuta, tralasciando le due diramazioni secondarie che si incontrano (l’ultima punta a S.Eusebio direttamente); al bivio successivo tenere il ramo principale che sale a destra ed incrocia poco dopo nel bosco il “Sentiero Luserna 3” che giunge da sx (indicazioni) e più avanti un’altra tratta da sinistra che scende su Pagno. Con un ultimo tratto, più sinuoso, in falsopiano nel bosco si arriva a S.Eusebio, ove è presente un’area attrezzata (punto acqua); costeggiare quindi i tavoli e proseguire avanti, dove il percorso progressivamente si fa più tecnico e impegnativo a causa del fondo e della pendenza che variano spesso. Dopo una curva più ampia la pista forestale sale più diretta con alcuni impegnativi tornanti, poi si allunga e spiana sbucando in area aperta presso un tornante. Continuare la salita a destra (la strada a sinistra scende su Brondello) con un’altra serie di 4 tornanti impegnativi che impongono a tratti di scendere dal mezzo, causa fondo sconnesso; la traccia si allunga un pochino superando una baita diroccata per poi riprendere decisamente con un paio di tornanti, sino a raggiungere una biforcazione. Tralasciare la tratta di destra in salita che punta alla chiesa di S.Michele (942m) e proseguire sulla strada ora meno impegnativa, per un tratto in falsopiano; una sezione più sconnessa infine conduce all’innesto sulla strada asfaltata proveniente da sinistra. Seguirla per un tratto salendo quindi a destra in zona aperta sin nei pressi di un incrocio, dal quale si prosegue lungo lo sterrato che corre a sinistra; la strada sale un pochino contornando il versante, poi con un comodo falsopiano raggiunge un evidente incrocio in località Colletto Alto (876m). Lasciare la tratta a sinistra in salita e scendere su fondo largo e veloce tenendo sempre l’asse principale; un ultimo tratto più sconnesso precede l’innesto sulla SP47 in località Colletto Basso (815m).
Scendere a sinistra lato Valle Bronda per una ventina di metri ed imboccare il ripido innesto che riporta su percorso sterrato; poche decine di metri e il tracciato spiana percorrendo un sentiero in falsopiano sempre lato Bronda che sbuca su una pista forestale. Tenere la direttrice principale in leggera discesa oltrepassando due biforcazioni sino a raggiungere un incrocio: tralasciare il ramo sinistro e centrale in salita proseguendo a destra; poco dopo altro innesto ove occorre stare ancora a dx sino a raggiungere la borgata Puncin (730m) e la strada asfaltata. Poche decine di metri e di fronte su una casa vi sono le indicazioni per la meta successiva: voltare a sinistra, breve tratto tra le case e poi di nuovo su sentiero che esce su ampio colletto. Scegliere indifferentemente di percorrere a mezza costa il prato di fronte verso sinistra o andare a destra vicino alla casa, fare la prima curva e riprendere il prato appena sotto; contornare tutto il versante e girarci dietro imboccando una sterrata a sinistra (da qui in avanti segnaletica orizzontale bianco/rossa). Poco dopo si incontra un bivio e si va a destra in leggera discesa, cui segue una breve rampa, poi più facile sino ad un pilone; ancora a destra prima in salita e poi in falsopiano sino al bivio successivo; da qui si va a sinistra in salita e per un discreto tratto (qualche centinaio di metri) occorre portare il mezzo a causa della notevole pendenza, del fondo e della larghezza del sentiero. Ritornati in sella si raggiunge un altro colletto: seguire le indicazioni che portano a sinistra in falsopiano su fondo migliore, tralasciando le diramazioni laterali a monte e a valle (tre), sempre sulle tracce del Val Varaita Trekking; un’ultima breve salita raggiunge il crocevia di Pian Colletto (930m) . Prendere a sinistra in sella alla mtb per un breve tratto cui segue un intermezzo a spalle in salita per superare un tratto impegnativo causa pendenza e fondo; si torna in sella poco dopo sino al bivio successivo ove si va a destra (indicazioni): la traccia scende prima facilmente poi più impegnativa raggiungendo una zona aperta. Superare il bosco di betulle attraversandolo longitudinalmente con percorso pianeggiante, poi con qualche salitella si entra in un bosco di faggi; il sentiero a tratti richiede di scendere dal mezzo, compresa l’uscita finale dallo stesso sulla pista forestale. Si torna in sella e prima in leggera salita e poi in falsopiano la si percorre per un discreto tratto, seguendo costantemente le indicazioni per S. Bernardo del Vecchio. Un tratto in discesa infine conduce in zona aperta nei pressi un pilone, ove giunge da destra la direttrice di Serravalle (Fraz. di Piasco). Riprendere quindi la moderata salita a sinistra su buon fondo che in breve raggiunge un grosso incrocio; a questo punto con una piccola deviazione al percorso (in salita a sinistra) è possibile raggiungere in pochi minuti la chiesa di S. Bernardo del Vecchio (1137m), dal quale si gode di un bel panorama.
Dal crocevia di cui sopra si imbocca la discesa che da qui si dirige verso S.Cristina di Verzuolo, Pilone Botta e quindi Saluzzo (possibile variante al giro proposto che raggiunge la capitale del Marchesato con una interessante e non difficile discesa) seguendo le indicazioni poste in loco in rosso (V); il fondo si presenta a tratti più sconnesso ma tutto sommato ciclabile. Al primo evidente bivio si svolta quindi a sinistra (altra pista – indicazione rossa V) e si prosegue la discesa che alterna tratti scorrevoli ad altri più impegnativi; si va a destra al bivio che si incontra poco dopo cosi come al successivo; al terzo invece continuare a sinistra e raggiungere una biforcazione nei pressi di un tornante in zona più aperta. Andare ancora a sinistra entrando in Comba Fredda, che sarà la direttrice della discesa sino a valle. Superato sempre a sinistra il bivio successivo, la strada si allarga ed il fondo diventa più scorrevole e con tracciato abbastanza sinuoso raggiunge il fondo della comba, per correre poi parallelamente ad esso, sino ad uscire presso i primi nuclei rurali ove riprende l’asfalto.
La strada è strettina e dopo un tratto in falsopiano inizia a scendere ripidamente puntando al fondovalle, tra gruppi di case e qualche campo coltivato, sino ad incrociare la SP 47 che si dirige verso la Colletta di Isasca e la Valle Varaita (400m). Proseguire a destra sulla SP (si costeggia subito la Chiesa di San Colombano) continuando la veloce discesa a valle raggiungendo prima l’abitato di Pagno (375m) e successivamente Castellar (all’ingresso del paese prendere la strada a sx della SP – Via Pagno – che raggiunge direttamente il punto di partenza), da dove ha avuto inizio questo anello.
DISCESE ENDURO “PEDALARE MONVISO MTB ENDURO“
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