Valli del Monviso
Baia!
BAIA
Le Baìe della Valle Varaita (di Sampeyre, Bellino, Frassino) sono feste rituali che si svolgono durante il periodo di Carnevale e risalgono alle antiche "abbadie" medioevali, termine che indicava sia le compagnie di giovani, i cui capi erano chiamati - con una denominazione presa a prestito dal linguaggio monastico – “abà”, abati, sia le feste che essi organizzavano.
Particolarmente famosa è quella di Sampeyre che si svolge ogni cinque anni, con la partecipazione di centinaia di uomini e grande entusiasmo popolare. In essa sia i costumi, sia il percorso, sia gran parte del cerimoniale sono fissati dalla tradizione e poco spazio è lasciato all'improvvisazione medioevale.
Tra i suoi vari significati è particolarmente evidente quello della rievocazione storica della cacciata dei Saraceni dalla Valle, avvenuta un millennio or sono ad opera di alcuni eserciti di montanari confederati tra loro.
Alla rappresentazione partecipano quattro Baìe: Sampeyre capoluogo (Piassa), Calchesio (lo Chuchéis), Rore (Rore) e Villar (lo Vila'); ognuna di esse si presenta come un esercito in festa provvisto di uno "Stato Maggiore" cui si aggiungono altri personaggi, come “I Espous” o “lou Viéi”e “la Vièia”, che pur non avendo combattuto festeggiano la riconquistata libertà.
Alcuni tra i personaggi più curiosi sono “i Mòrou” e i “Turc”, presenti solo nella Baìa del capoluogo: nella tradizione popolare sono i prigionieri dei Saraceni liberati dalle milizie valligiane. Secondo alcuni invece i “Turc” sarebbero i Saraceni fatti prigionieri.

I personaggi in sintesi

“Cavalìe”

Presenti solo nella Baia de Piassa e Chuchèis. Per la tradizione rappresentano la milizia a cavallo dell'esercito valligiano che cacciò gli invasori. Indossano uniformi verdi a Chuchèis e nere a Piassa.

“Tambourin majour”

Personaggio presente solo nella Baìa de Chuchèis e lo Vila'; apre il corteo muovendo ritmicamente la lunga asta.

“Serazine”

Dovrebbero essere delle bambine, ma il ruolo è interpretato da maschietti. Agitano ininterrottamente dei fazzoletti; secondo la tradizione infatti segnalavano alle milizie locali i movimenti dei Saraceni.

“Senhourine” (“Cantinere” a lo Vila')

Gli invasori, è noto, non erano dei veri e propri gentiluomini e le giovani ragazze del paese correvano rischi non indifferenti. Finita l'emergenza possono tornare in pubblico a sfilare.

“Tambourin”

Chiamano a raccolta il corteo e lo accompagnano al rullo dei tamburi.

“La timbalo”

E' il suonatore di grancassa presente solo nella Baia de lo Vila'.

“Sapeur”

Altro corpo della milizia valligiana; durante le sfilate i “Sapeur” che sono presenti in tutti e quattro i cortei, spaccano a colpi d'ascia le barriere lasciate, secondo la tradizione, dagli invasori in fuga.

“Grec”

Secondo la tradizione rappresentano i prigionieri dei Saraceni liberati dalle milizie valligiane con cui festeggiano la ritrovata libertà. Fumano pipe dalle forme curiose.

“Escarlinìe”

Sono i soldati di fanteria che hanno addobbato a festa le loro mazze con gli escarlins, i campanelli.

“Espous”

Coppie di sposi in festa, personaggi anche piacevoli da interpretare perchè spesso chiamati a ballare sulle musiche tradizionali durante le pause della sfilata.

“Senhouri”

I ricchi del luogo che non hanno più paura di essere derubati.

“Sounadour”

Sono la colonna portante della Baia, allietano il corteo e i balli per tutto il giorno...e la notte. Gli strumenti sono la fisarmonica, l'organetto diatonico o semiton, il violino e il clarinetto.

“Alum”

Rappresentano i capi militari supremi; sono otto per ciascuna Baia e seguono un rigido ordine gerarchico. Ad ogni edizione, in conclusione della festa, quando escono di scena “lou Segretari” e “lou Tezourie” in carica, vengono eletti due nuovi “Alum” tra i vari membri della sfilata. Cinque anni dopo entreranno in carica con il grado minore, quello di “Tenent”. Indossano feluche napoleoniche e sono armati di spada.
I “Tenent” o “Sout-portabandiero” sono le matricole dello Stato Maggiore; hanno l'onore di reggere la gloriosa bandiera della Baia e alla fine della festa sono pronti per salire al massimo potere, quello detenuto dagli “Abà”, comandanti supremi e indiscussi della Baia. Rappresentano i capi del popolo che guidarono la rivolta contro i Saraceni. Durante la Baia e già anche prima a Sampeyre gli “Abà” acquisiscono un prestigio notevole e conquistano il rispetto di tutti. Sono loro che si assumono la responsabilità di tutta la festa; un tempo ci rimettevano anche di tasca propria e in certi casi dovevano persino vendere una vacca. Solo nel capoluogo uno dei due è una specie di primus inter pares e assume la carica di “Abà Majour”. Sulla feluca non porta la "A", ma la "M".

“Segretari” e “Tezourìe” sono gli ultimi due “Alum” che assumono dure cariche distinte. Il Segretario custodisce il registro ultracentenario della festa, l'altro si fa tentare dal malloppo e ne sottrae una parte... Contro il “Tezourìe” (e “lou Segretari” è considerato complice) viene inscenato il processo il giovedì che rappresenta un momento gustoso in cui l'intera comunità fa autocritica e si prende in giro da sè.... Interpretare il “Tezourìe” non è facile: bisogna avere doti da attori e non patire ... la scena...

“Uzouart”

Guardie del corpo dello Stato Maggiore sono gli “Uzouart” (gli Ussari). Portano una spada e un fucile e il loro copricapo, uno dei più particolari, è una sorta di mitria interamente ricoperta di nastri avvolti in piccole coccarde. Esso è inoltre ornato da uno specchietto, da perline e da lunghi bindels che scendono in gran quantità lungo la schiena. Il cappello e il costume dell'!”Uzouart” ricorrono in personaggi presenti in feste primaverili dell'area alpina.

“Granatìe”

E' presente solo a lo Vila' dove è incaricato di giustiziare “lou Tezourìe”, unico a non essere graziato.

“Morou”

Sono personaggi spassosi, presenti solo nel corteo del capoluogo. Con le facce dipinte di nero si portano appresso un asino.

“Turc”

Anch’essi sono presenti solo a Sampeyre; portano il fez come i mori ma a differenza di questi viaggiano in coppia, uniti a due a due da una catena ai piedi.

“Cantinìe”

Sono le truppe addette ai vettovagliamenti. Riforniscono il corteo soprattutto di buon vino e vanno avanti e indietro armati di ... fiasco, naturalmente abbellito con i bindels, i preziosi nastri di seta multicolore.

“Arlequin”

Sono i tutori dell'ordine; devono fare in modo che gli spettatori non disturbino il corteo e per riuscirci agitano code di scoiattolo e di topo (ora finte) per fare indietreggiare la gente. Sono vestiti in modo grottesco e portano appesi ai cappelli, decorati con pezze colorate, gusci di lumache.

“Lou Viei e la Vieio”

Chiudono il corteo ed hanno un significato simbolico: non sono solo i due anziani che fanno festa con i giovani, rappresentano anche la Baia che finisce e la conclusione dell'inverno.

Una curiosità: da tempo immemorabile le donne non partecipano alla Baìa e tutti i personaggi, anche quelli femminili, sono interpretati da uomini. Alle donne è affidato l'impegnativo compito di confezionare i costumi e di arricchirli con gli antichi e variopinti nastri di seta.

(Grafie per i termini in occitano: classica e Escòlo dou Po. Testi tratti dal depliant pubblicato dal Comitato Baìo, anno 2007)